Descrizione: Pitsi: Diretto da Mikheil Chiaureli. Con Mikheil Gelovani, A. Mansvetov, Aleksey Gribov, Nikolai Ryzhov. Nel 1924, il veterano bolscevico Petrov, residente a Tsaritsyn, porta una lettera a Vladimir Lenin, per informarlo dei briganti kulak che vagano per il paese, seminando morte e miseria. I Kulak lo uccidono. La sua vedova, Varvara, continua la sua ricerca, unendosi a un gruppo che si reca a Mosca. Quando arrivano, scoprono che Lenin è morto. Al Cremlino, Vyacheslav Molotov dice ad Anastas Mikoyan che ora Grigory Zinoviev, Lev Kamenev e Nikolai Bukharin tenteranno di sovvertire il partito attaccando Stalin, il devoto discepolo di Lenin. Stalin, in lutto per la scomparsa del suo insegnante, pronuncia un elogio funebre, invitando tutti i presenti e tutto il popolo dell'Unione Sovietica a giurare di mantenere la sua eredità. La gente giura. Varvara vede Stalin e gli consegna la lettera macchiata di sangue intitolata "A Lenin". Il figlio di Varvara, Sergei, diventa un inventore e sviluppa il primo trattore sovietico con l'incoraggiamento di Stalin. L'altro figlio, Alexander, diventa direttore della fabbrica di trattori di Stalingrado. Stalin guida il popolo dell'URSS nell'attuazione dei piani quinquennali e nell'industrializzazione del paese, nonostante la resistenza di Bukharin. I sabotatori americani bruciano la fabbrica di trattori, uccidendo la figlia di Varvara, Olga. Mentre i tedeschi minacciano la guerra mondiale, Sergei si reca a Parigi per avvertire del pericolo imminente. Francesi e britannici respingono gli avvertimenti sovietici. Allo scoppio della seconda guerra mondiale i due figli si offrono volontari per il fronte. Alla fine della guerra Varvara e Stalin si incontrano nuovamente al Cremlino. Stalin le bacia la mano, in riconoscimento del contributo delle madri sovietiche alla vittoria, dicendole che presto tutto ciò che Lenin aveva previsto si sarebbe avverato.